Piazza Petigax, 1 - Courmayeur

domenica 22 dicembre 2013

PRESEPIO PER I PROTESTANTI ?!








l'immagine è tratta da: www.qumran2.net



 di seguito, con alcune piccole modifiche, è riportato l'articolo apparso nel periodico:
«Tempi di Fraternità – donne e uomini in ricerca e confronto comunitario»,
n. 10, anno trentatreesimo, dicembre 2004, pp. 14-16.

Pubblicato anche sui blog:

biellaprotestante.blogspot.it   in data giovedì 25 dicembre 2008;

aostavaldese.blogspot.it         in data Sabato 15 dicembre 2012.



Uno sguardo cristiano-protestante sul presepio

1. Presepio per i cristiani-protestanti ?!?

corona dell’Avvento, ghirlande e pigne, albero di Natale, vanno bene, sono doc per i protestanti, ma… il presepio …?!?, il presepio no, non appartiene come sensibilità spirituale al mondo protestante, al riguardo si possono avanzare due serie obiezioni a sostegno del rifiuto del presepio da parte evangelica:
- rifiuto di tipo teologico;
- rifiuto di tipo pedagogico.

- Il rifiuto di tipo teologico si basa sul divieto biblico, la seconda delle Dieci Parole, il secondo comandamento afferma infatti:
«Non farti scultura, né immagine alcune delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE il tuo Dio, sono un Dio geloso», Esodo 20,4-5;Deuteronomio 5,8-9.


- Il rifiuto di tipo pedagogico è per evitare che il bambino crescendo accomuni la sorte di Babbo Natale e Gesù bambino, si delinea il rischio che una volta dissolta la convinzione sull’esistenza del primo, per l’effetto ‘trascinamento’, anche Gesù diventerebbe un balocco buono soltanto per il periodo dell’infanzia.


2. un nuova prospettiva sul presepio

Considerate le obiezioni di cui sopra, per una rivalutazione del presepio da parte cristiano-protestante occorre inquadrare in maniera del tutto diversa, nella forma e nel contenuto, la rappresentazione della nascita di Cristo.
Questo comporta l’interrogarsi su alcuni pregi che possono, all’inizio cautamente ma poi decisamente fatti emergere da un’utilizzo del presepio come strumento di richiamo e di divulgazione biblica, per una didattica fruttuosa a partire da uno spunto interessante per ri-meditare alcune figure bibliche.

Innanzitutto:

Gesù: è stato un Bambino in un mondo che già all’epoca con Erode uccideva i bambini. In Matteo e Luca abbiamo i racconti dell’infanzia che ci ricordano l’importanza, la difficoltà, e la gioia di un bambino che arriva tra noi;

Maria e Giuseppe: finalmente possono essere visti come figure terrestri, e senza sdolcinatura, si può affermare l’importanza e la solidità di questo ‘ritratto’: quello di una coppia che si ama e che si coccola il proprio bambino;

- gli Animali sembrerebbero la parte più controversa: da una parte sono una parte costitutiva del presepio tradizionale, ma, d’altra parte, non hanno riscontro nei racconti evangelici della natività. Bisogna però tener presente che all’epoca persone e animali condividevano gli stessi ambienti, e soprattutto non si può certo dire che vi sia il silenzio nella Bibbia su episodi e vicende che concernono gli animali! Basti qui citare: nel Primo Testamento l’asina di Balaam, libro biblico dei Numeri capitolo 22; e poi: Gesù «stava tra le bestie selvatiche» Marco 1,13, il riferimento è a Gesù in età adulta, all’inizio della sua attività pubblica!
Nella Bibbia e nella successiva tradizione artistico-letteraria-musicale la simbologia animale è stata richiamata per rappresentare Cristo con animali veri ma anche con animali leggendari, fra gli altri: l’unicorno, il pellicano, il leone, la tigre;

- i Pastori: sono coloro che all’epoca erano considerati ai margini della società, nel racconto della Natività c’è una grande nota di attenzione e di considerazione nei loro confronti.
Luca 2,14: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!» questo dice il testo biblico e non il fuorviante: “pace in terra agli uomini di buona volontà!”, si tratta di uno spostamento d’accento significativo: sull’iniziativa di Dio che va incontro alle persone;

- gli Angeli: la figura dell’angelo, solitamente sequestrata dal consumismo religioso e commerciale, inquadrata anch’essa correttamente (cioè secondo il dato biblico) permette di riscoprire l’importanza del messaggero di Dio, nell’angelo è Dio medesimo che ci raggiunge. L’angelo biblico è un comunicatore della Parola, non ha bisogno, solitamente, di descrizioni immaginifiche e fuori dalla norma, appartiene alla quotidianità. Come dice il teologo Claus Westermann: «Gli angeli di Dio non hanno bisogno di ali».*

* Claus Westermann, Gli Angeli di Dio non hanno bisogno di Ali. Riflessioni e letture bibliche,
traduzione di Teresa Franzosi, (collana I Triangoli),
Edizioni Piemme, 1995, Casale Monferrato (AL).


- i Magi: nella narrazione biblica si usa il plurale, quindi erano più di uno ma il loro numero non è riportato (il tre è poi sorto anche e soprattutto in riferimento ai tre doni che portano); non sono riportati i nomi (una tradizione successiva li chiamerà: Gaspare, Melchiorre, Baldassarre), nella narrazione biblica non si dice che sono dei re (e questo comunque non sminuisce il loro omaggio al bambino Gesù!).
La parola biblica può illuminare il presepio di cose genuine e di altre secondarie, riscoprendo persone e vicende bibliche e della tradizione cristiana successiva che meritano di essere conosciute.


3. Didattica del presepio:

Per l’elaborazione dello schema seguente ho ripreso, con alcune varianti, lo specchietto con i temi su cui riflettere e lavorare proposto da Roberta Colonna Romano da lei elaborato con molta competenza:

argomento ricerca biblica ricerca storico-geografica
o
scientifica

Gesù ( Yehôsûa΄ )
Evangeli di Luca e Matteo
i neonati: cure, modi di vestirli,
a seconda dei paesi e delle culture,
in diverse epoche, nelle civiltà mediterranee.

Maria ( Miriàm )
Evangeli di Luca e Matteo
condizione della donna in Israele.
Abbigliamento, modo di viaggiare.
Censimenti: nell’antichità ed ai nostri giorni.


Giuseppe ( Iosef )
Evangeli di Luca e Matteo
vivere in un paese sotto l'occupazione dell'Impero Romano.

gli Animali
gli animali nella Bibbia,
nella tradizione artistica,
alcuni animali sono considerati simboli di Gesù Cristo.


Pastori
Evangelo di Luca 
condizione dei pastori in Israele;
la pastorizia al giorno d'oggi;

gli Angeli 
Evangeli di Luca e di Matteo
vari modi di raffigurarli
(sogno di Giuseppe)
gli angeli nell’arte del Nuovo e dell'Antico Testamento.

Magi
Evangelo di Matteo astrologia e astronomia
profezie in Mesopotamia e, in genere, in Oriente.

la stella 
Evangelo di Matteo 
natura delle comete

la capanna 
Evangelo di Luca
abitazioni in Israele e nel bacino del Mediterraneo.

la neve 
clima di Israele



4. Quali contatti con il presepio di francescana memoria ?

Nella memoria dei protestanti, Francesco d’Assisi è sentito in gran parte vicino alla fede evangelica. Le sue ‘somiglianze di fede’ con Valdo ( la cui vicenda di fede, precede di alcuni anni quella di Francesco. Valdo è all’origine del movimento dei ‘Poveri di Lione’ da cui sorgeranno i movimenti valdesi medievali) sono notevoli: il richiamo ad una predicazione di fede vissuta nella povertà come stile di vita che rovescia ambizioni ormai consolidate; la nonviolenza e il rifiuto della guerra.
Francesco d’Assisi storicamente è inquadrato nella tradizione cattolico-romana, il suo messaggio ha però valicato gli steccati confessionali.
(Francescani, uomini e donne, sono presenti con un proprio ordinamento anche tra i luterani e gli anglicani).
Il messaggio francescano è attuale nel cercare un rapporto diverso con la natura e tutto il creato e le creature; di estrema attualità è altresì il suo tentativo di dialogare.
Sono due i punti di contatto che in quanto cristiano-protestante mi sento di condividere con altri cristiani riflettendo sul presepio ideato da Francesco.

Primo punto di contatto:

- Per il Natale del 1223, nel paese di Greccio*,

* Il paese di Greccio è nel Lazio, in provincia di Rieti, ancora oggi si svolge il presepio. La memoria di quell’evento è mantenuta viva. Il presepio proposto ha delle caratteristiche peculiari: non è quello tradizionale con i personaggi tipici della Natività: i personaggi del presepio di Greccio, infatti, non sono quelli della famiglia di Gesù, troviamo invece i personaggi e la riproposizione dell’ambiente dell’epoca per rammentare cosa accadde in quella notte del XIII secolo per cui troviamo: Francesco d’Assisi, i frati, il cavaliere Giovanni Velita (con il titolo di signore di Greccio) e sua moglie Alticama.


Francesco organizza la rappresentazione della Natività.
Francesco, che in tempo di crociate belliche per (ri)conquistare violentemente la “Terra Santa”, era riuscito invece a parlare con il “lupo” cioè con il Sultano, Francesco aveva cercato, in qualche modo, di dialogare facendo tacere le armi.
Francesco si rende conto che non c’è bisogno di partire armati per
combattere per la fede, la terra santa è dentro ognuno di noi, riecheggiano le parole dell’apostolo Paolo:
«Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?». Là dove siamo, abitiamo, viviamo, speriamo e amiamo ecco è il luogo dove Cristo nasce: nei nostri cuori e nei luoghi dove ogni giorno ci troviamo e ci ri-troviamo.
Una scelta di fede che squarcia il buio dell’epoca e di quelle successive: la nostra più che mai ha bisogno di questo raggio di sole. Una scelta che adotta la nonviolenza: infatti, non si va a combattere per la fede, in quanto non ci sono dei luoghi “più santi di altri che richiedono che sia versato del sangue ”, si pensi alle parole che Gesù rivolge alla Samaritana nell’Evangelo di Giovanni 4,23: «i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: poiché il Padre cerca tali adoratori» è Dio che s’incammina in pellegrinaggio verso di noi!
Tutto ciò comporta una precisa scelta di fede con una conseguente metodologia nonviolenta ed uno stile di vita sobrio il che non significa piatto e banale.

Secondo punto di contatto:

è la possibile partecipazione attiva alla Natività, diventando parte attiva e costitutiva della rappresentazione. Si può fare un parallelo con quello che sosteneva il filosofo danese protestante Søren Aabye Kierkegaard (1813-1855) che bisogna essere ‘contemporanei di Cristo’ che significa essere lì presenti dove Gesù sta predicando il Regno di Dio, guarendo i malati, ascoltando i bisognosi, resistendo al male, pregando. Fare parte della narrazione biblica, questo vuol dire diventare protagonisti delle vicende bibliche, sentirsi coinvolti nelle vicende descritte nei due Testamenti,
per vivere davvero la Bibbia, nella Bibbia!


                                                                                                                                           
                                                                                                Maurizio Abbà



breve nota bibliografica:


- Tonino Conte, …e San Francesco inventò il presepio, illustrazioni di Emanuele Luzzati,
Il Melangolo, Genova, 2002 - volume realizzato in collaborazione con la città di Torino - . (Tonino Conte ha fondato nel 1975, insieme ad Emanuele Luzzati, il Teatro della Tosse di cui è direttore artistico).
- Da questo volume, - p.15 e p.42 - sono tratte le illustrazioni di Emanuele Luzzati riportate nell'articolo apparso sulla rivista: Tempi di Fraternità


- Roberta Colonna Romano, "Didattica del presepio", in:
«La Scuola Domenicale – rivista del consiglio nazionale scuole domenicali del servizio istruzione ed educazione della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia», luglio 1993, anno C – n.1, pp. 107-116; lo schema sopra riportato (con alcune modifiche) è tratto da p. 111.

sabato 21 dicembre 2013

giovedì 12 dicembre 2013

Quanto Dio ha promesso, è anche in grado di compierlo 
Romani 4,21 

lunedì 2 dicembre 2013

Protestantesimo su RaiDue


giovedì 28 novembre 2013

Culti Evangelici a Courmayeur e ad Aosta - dicembre 2013


COURMAYEUR
Piazza Petigax, 1.
Culto Evangelico ore 11.15
Sabato 21 dicembre                      M. ABBÀ  







Chiesa Evangelica Valdese
AOSTA
Via Croix de Ville, 11.
Culto Evangelico ore 10.30

dicembre 2013

Domenica   1     PRIMA NELL'AVVENTO                P.M. BOUMAN

Domenica   8     SECONDA NELL'AVVENTO         M. ABBÀ        

Domenica 15     TERZA NELL'AVVENTO               L. S. Di TOMMASO

Domenica 22     QUARTA NELL'AVVENTO           M. ABBÀ

mercoledì 25     NATALE                                      M. ABBÀ    

Domenica 29   PRIMA DOPO NATALE                   V. MONAJA






Nella Parola era la vita, e la vita era la luce degli uomini 
Evangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,4

giovedì 21 novembre 2013

Vincere la violenza - iniziativa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia


Donne. Quaderno sui 16 giorni per vincere la violenza
Dal 25 novembre al 10 dicembre

Roma (NEV), 20 novembre 2013 - "Non più sole": questo il titolo dell'opuscolo "16 giorni per vincere la violenza 2013" approntato anche quest'anno dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) per accompagnare attraverso la riflessione e la preghiera il periodo che va dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, passando dal 1° dicembre, Giornata mondiale contro l’Aids, al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani. Il quaderno contiene una raccolta di 16 storie di donne liberamente tratte da diversi racconti, alcuni stralci della Convenzione di Istanbul dell’Unione europea (approvata a giugno anche dal Parlamento italiano) con azioni da adottare dai governi europei, nonché passi biblici, riflessioni, preghiere e proposte di iniziative concrete.
"L'attenzione ai temi della violenza contro le donne ha visto un risveglio nelle nostre chiese - fa notare Gianna Urizio, presidente della FDEI -. L’assemblea battista del 2012 e il Sinodo metodista e valdese del 2013, hanno espresso con decisione la loro posizione in merito. Si tratta di documenti importanti che meritano una riflessione e che sottolineano l’importanza di scavare più a fondo e mettere al centro dell’attenzione la cultura patriarcale che in modo sottile e pervasivo permea i nostri comportamenti", spiega Urizio. Quest'anno particolarmente numerose anche le iniziative legate al periodo dei "16 giorni" promosse da chiese, comunità o singoli gruppi in tutta la penisola. Il quaderno è stato pensato non solo per le donne o per i gruppi femminili delle chiese evangeliche, ma per tutte le comunità e chiese locali, comprese le comunità cattoliche di base, che desiderano affrontare l’argomento. 

(Per scaricare il 
 quaderno: http://www.fedevangelica.it/documenti/4/e0115db6ad1fa5586a51e7b9a6f76ee3.pdf

lunedì 18 novembre 2013

Protestantesimo su RaiDue


giovedì 14 novembre 2013

FILIPPINE - Emergenza umanitaria


Tifone Filippine
La FCEI lancia una sottoscrizione per le popolazioni colpite

Roma (NEV), 13 novembre 2013 - Nelle Filippine è emergenza umanitaria dopo il devastante passaggio del tifone "Haiyan" che tra il 7 e l'8 novembre ha colpito vaste aree delle zone centrali del paese asiatico. Secondo le prime stime il tifone avrebbe causato più di diecimila morti a Tacloban, sull’isola di Leyte, e centinaia nel resto del paese. Le ultime notizie parlano di 4 milioni di persone bisognose di aiuto.
La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) esprimendo la propria solidarietà al popolo filippino e vicinanza alle numerose comunità evangeliche filippine in Italia, l'11 novembre ha lanciato una sottoscrizione a favore delle popolazioni colpite dal tifone. Il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI: "Invitiamo le chiese a rivolgere le loro preghiere al Dio che si è rivelato in Gesù Cristo come Dio della riconciliazione e della pienezza di vita. Facciamo nostra l'invocazione del Salmo 130 che ci invita a levare la voce verso Dio anche nelle situazioni più difficili e ad intercedere per quanti vivono nell'angoscia: 'O Signore, io grido a te dai luoghi profondi. Ascolta il mio grido, siano le tue orecchie attente al mio grido d'aiuto!'". E concludendo ha aggiunto: "Esprimiamo la nostra vicinanza ai tanti evangelici filippini presenti in Italia con cui condividiamo quotidianamente la nostra fede e le nostre speranze". 
Chi volesse inviare delle donazioni può farlo utilizzando il seguente conto corrente postale: ccp n. 38016002 - oppure bancario IBAN: IT 54 S 07601 03200 0000 38016002, intestato a: Federazione delle chiese evangeliche in Italia, via Firenze 38, 00184 Roma (www.fcei.it), specificando nella causale "Tifone Filippine".
La FCEI promuove campagne e raccolte di fondi in casi di emergenze umanitarie, che confluiscono nel fondo dell'Action by Churches Together (ACT) Alliance, agenzia umanitaria promossa dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dalla Federazione luterana mondiale (FLM) (actalliance.org).


Filippine/2. A pieno regime la macchina dei soccorsi delle chiese
Il segretario generale del CEC Tveit: "I più colpiti dal cambiamento climatico sono i poveri"

Roma (NEV), 13 novembre 2013 - Resta gravissima la situazione nelle Filippine a seguito del passaggio del tifone Haiyan, che alla velocità di 300 chilometri all'ora il 7 e l'8 novembre scorsi ha seminato morte e distruzione, causando gravissimi danni anche ai settori agricolo e ittico. Difficile fare una stima delle vittime, che solo nelle isole di Leyte e Samar ammonterebbero a più di 10mila, mentre il totale delle persone coinvolte potrebbe essere di oltre 4 milioni, con 500 mila già costrette a sfollare. Secondo l'Unicef più del 40% sono under 18. Di fronte a questa situazione di caos - intere zone sono ancora irraggiungibili mentre sono partiti i saccheggi e aumenta il rischio di epidemie - il Consiglio nazionale delle chiese delle Filippine (NCCP) dal suo sito web (http://nccphilippines.org) lancia un grido di aiuto ai partner ecumenici internazionali: "Serve tutto, a cominciare da acqua e cibo!". Insieme alle chiese e comunità sul territorio, attraverso la rete di Action by Churches together (ACT), il NCCP sta coordinando i primi aiuti e mobilitando i volontari. A livello internazionale il braccio umanitario del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e della Federazione luterana mondiale (FLM), ACTAlliance ha già preso provvedimenti mandando esperti nelle zone più colpite, tra cui la città di Tocloban. 
Numerose le organizzazioni umanitarie delle chiese evangeliche ed ecumeniche già al lavoro, come l'Esercito della Salvezza e l'Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso ADRA, mentre l'Agenzia umanitaria delle chiese evangeliche svizzere HEKS-EPER, già da decenni presente nelle Filippine, si sta attivando per fornire acqua potabile, derrate alimentari, tende, kit igenici, vestiti e medicine. Già previsto anche un sostegno specifico alle famiglie di pescatori e contadini al fine di far loro riprendere il più rapidamente possibile le loro attività. 
Messaggi di solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite, con l'assicurazione delle proprie preghiere sono giunti da numerose realtà ecclesiastiche di tutto il mondo. Tra queste quella del segretario generale del CEC, il pastore Olav Fykse Tveit, che con un comunicato diffuso ieri ha dichiarato: "Insieme a tutte le chiese membro della comunione, ai cristiani e ai popoli di tutte le fedi del mondo intero, ci fermiamo e preghiamo per tutti quelli coinvolti in questo disastro". E lanciando un appello alle agenzie di soccorso e ai governi affinché non dimentichino i più vulnerabili, ha aggiunto: "Troppo spesso sono i più poveri quelli maggiormente colpiti da tali eventi cataclismici, mentre sono proprio loro che hanno le maggiori difficoltà a ricostruirsi una vita a partire dalle poche risorse disponibili". Non è mancato un cenno anche al cambiamento climatico in atto con l'incessante incremento delle conseguenze e la necessità di agire tutti insieme per far regredire il riscaldamento globale. 


Per informazioni:
Agenzia NEV - Notizie Evangeliche
Federazione delle chiese evangeliche in Italia
tel. 06/48.25.120
fax 06/48.28.728
e-mail: Agenzia Stampa NEV

venerdì 1 novembre 2013

Culto della Riforma su Rai2


CULTO DELLA RIFORMA

Domenica 3 novembre, alle ore 10.00, Rai2 trasmette in eurovisione un culto pubblico 
in una chiesa evangelica in occasione della festa della Riforma. 

Quest'anno il culto avrà una sede particolare, lo stadio Bercy di Parigi. 
La predicazione è affidata al pastore Claude Baty, presidente della Federazione protestante di Francia. 
Al culto partecipano tutte le realtà evangeliche presenti in Francia, 
circa un migliaio di coristi e un centinaio di musicisti diretti da John Featherstone. 

Sarà possibile rivedere la registrazione sul sito della RAI, 
nella pagina dedicata alla rubrica Protestantesimo, 
che ne cura l'edizione italiana. 


Il Signore cammina egli stesso davanti a te; 
sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; 
non temere e non perderti di animo 
Deuteronomio 31,8

martedì 29 ottobre 2013

Culti Evangelici in Valle d'Aosta novembre 2013



Culti Evangelici novembre 2013


COURMAYEUR Piazza Petigax, 1
Domenica 3 novembre ore 11.15
M. ABBÀ



AOSTA ore 10.30
Via Croix de Ville, 11


 Domenica   3                    P.M. BOUMAN

Domenica 10                     L. S. Di TOMMASO

Domenica 17                     M. ABBÀ               

Domenica 24                     M. ABBÀ   
Ultima dell’Anno Liturgico – Domenica dell’Eternità

sabato 12 ottobre 2013


Domenica 6 ottobre 2013
nel Culto ci siamo soffermati
sulla tematica come poter Essere Discepoli
senza l'Avere
ossia tra avere o essere
si sceglie evangelicamente l'essere,
appunto: essere discepoli di Cristo

venerdì 20 settembre 2013

Guardate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; 
eppure io vi dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, 
non fu mai vestito come uno di loro 
Evangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,27



martedì 17 settembre 2013

Cristo dice: «Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, 
e tutte queste cose vi saranno date in più» 
Evangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 6,33

venerdì 13 settembre 2013

Dio ha unto di Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret; 
ed egli è andato dappertutto facendo del bene 
Atti degli apostoli 10,38 

mercoledì 11 settembre 2013

Culto Evangelico a Courmayeur

COURMAYEUR
Piazza Petigax, 1
Culto Evangelico 
Domenica 15 settembre 2013 ore 11.15


Oh, se il mio popolo volesse ascoltarmi
Salmo 81,13

martedì 20 agosto 2013

Sia la mia bocca piena della tua lode,
ed esalti ogni giorno la tua gloria!
Salmo 71,8

martedì 6 agosto 2013

Culti Evangelici a Courmayeur


Chiesa Evangelica Valdese
Courmayeur
Piazza Petigax, 1
Culto Evangelico
ore 17.00


Domenica  11 agosto  


Domenica  18 agosto

Non temere, piccolo gregge; 
perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno
Evangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,32

domenica 28 luglio 2013

Courmayeur - Culto Evangelico a cura della Chiesa Valdese

COURMAYEUR

Culto Evangelico
Domenica 4 agosto 2013
ore 17.00


Conferenza di Giorgio Cosmacini

COURMAYEUR
giovedì 1 agosto ore 18.00
Jardin de l'Ange

Giorgio COSMACINI,

presenta il suo libro:
Compassione. Le opere di misericordia ieri e oggi,
(collana Intersezioni 388.), editrice il Mulino, Bologna, 2012
www.mulino.it



Oltre che contribuire a sollevare il peso di antiche miserie, il sentimento della compassione può essere investito in opere di cultura e cura, attuali e diverse? Che forme può prendere oggi la partecipazione all’umana sofferenza?

Compassione: condividere la passione, misericordia, cordialità per i miseri. Dalla tarda latinità attraverso il medioevo cristiano, seguendo i percorsi della religiosità evangelica e laica, della benevolenza e della filantropia, le compassionevoli opere di misericordia – enunciate nel Vangelo di Matteo – sono giunte fino ai nostri giorni. Oggi il contesto sociale è profondamente mutato e il senso di quelle categorie morali può tradursi in comportamenti nuovi e «rovesciati» rispetto alle opere contemplate dall’etica caritativa della tradizione cristiana: così il dar da mangiare agli affamati può ribaltarsi nell’esigenza di sottoalimentare gli obesi, l’alloggiare i pellegrini nel non respingere gli immigrati, o il visitare gli ammalati può problematizzarsi nel coltivare il dialogo con i pazienti.


Giorgio Cosmacini medico, storico, filosofo della medicina, è docente nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Fra le sue pubblicazioni: «La religiosità della medicina» (2007), «Prima lezione di medicina» (2009), «Guerra e medicina» (2011), edite da Laterza, e «Testamento biologico» (Il Mulino, 2010).



incontro a cura della Chiesa Valdese
in collaborazione con il Comune di Courmayeur
Io aspetto la tua salvezza, o Signore! 
Genesi 49,18

venerdì 26 luglio 2013

Culto Evangelico a Courmayeur

Courmayeur
Culto Evangelico
Sabato 27 luglio
ore 11.15

lunedì 22 luglio 2013

MOSTRA A BRUSSON


martedì 16 luglio 2013

Culti Evangelici a Courmayeur

Chiesa Evangelica Valdese
Courmayeur
Piazza Petigax, 1
luglio 2013

Sabato 20

Sabato 27

ore 11.15

predicazione a cura del pastore Maurizio Abbà


Io so che il mio redentore vive
Giobbe 19,25

mercoledì 10 luglio 2013

un nuovo blog:

ginevravaldese.blogspot.it

venerdì 5 luglio 2013

Meditazione Biblica del pastore valdese William Jourdan

QUANTO TEMPO?

di William Jourdan

«Così dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo» 
( Luca 14,33) 



Vita frenetica. Anche nel periodo estivo. Anche quando le città in parte si svuotano, terminate le scuole, anche quando alcune attività sono sospese, si vedono persone che corrono a destra e a manca, in un moto perpetuo, con una preoccupazione sopra tutte le altre: il tempo. Non il tempo atmosferico, ma i minuti che non bastano mai, le giornate che scorrono troppo in fretta, gli appuntamenti che si rincorrono e che non lasciano riprendere fiato. Telefoni che squillano continuamente ed e-mail che raggiungono i destinatari in ogni luogo. E se si domanda qualcosa a qualcuno, la risposta è più o meno scontata: "Non ho tempo!"


Come si fa in un mondo che non ha mai abbastanza tempo, a trovare tempo per Dio? Ma, cosa ancora più importante: quanto tempo vuole Dio? Nel vangelo secondo Luca, si trova questa parola che non accenna a compromessi: Dio non si attende dal credente un po’ di tempo – un piccolo ritaglio tra un impegno e l’altro. Essere discepoli non è questione che si risolve trovando anche tempo per Dio, ma mettendo tutto il tempo che si ha sotto il segno del Signore. La fede non è un "dipartimento" della vita, che si distingue da tutto il resto e che quindi ha il suo posto separato tra gli appuntamenti in agenda. Credere significa fondamentalmente vivere, spendere il tempo della vita nella consapevolezza che non sono le agende troppo piene o la frenesia a guidare i nostri passi, bensì il Signore.



in data venerdì 5 luglio 2013



giovedì 4 luglio 2013

Evangelo è Buona Notizia

L'angelo disse loro: 
«Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia 
che tutto il popolo avrà» 

Evangelo di Gesù Cristo secondo Luca 2,10

mercoledì 3 luglio 2013

Meditazione biblica del pastore valdese Giuseppe Platone

LE DUE ECCLESIE

di Giuseppe Platone

«Ti scrivo... sperando di venir presto da te, affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità». (I Timoteo 3, 14-15)



Non si sa quando i cristiani cominciarono a utilizzare il termine "chiesa" per definire il loro incontrarsi. La parola "chiesa" (ecclesia) nel mondo greco antico indicava l'assemblea democratica degli uomini liberi. Il luogo dell'incontro dell'ecclesia politica era la piazza (agorà). Cosa teneva insieme questa democrazia cittadina? La ricerca della verità. Che voleva dire coesistere nello stesso spazio urbano esaltando l'armonia, la bellezza, e vivendo in modo razionale secondo le leggi del cosmo. Per mantenere l'unità della città (polis) occorreva muoversi in una prospettiva di verità che funzionava, anche, come antidoto alla corruzione, alla sopraffazione del despota di turno (sempre in agguato). La difesa di questa verità politica, che garantiva l'unità della città, avveniva nel libero dibattito sulla piazza (agorà).


I cristiani, alla fine del I secolo, in ambito giudeo-cristiano non trovarono termine migliore di ecclesia per indicare la loro nuova realtà spirituale. La differenza tra le due ecclesie consisteva nel fatto che nella democrazia ateniese (esperienza storicamente breve) a risultare sovrano (kurios) era il popolo. Nell'ecclesia cristiana, invece, sovrano del popolo dei credenti era il Signore Gesù Cristo. Entrambi i sistemi avevano in comune il tendere verso la verità e la libertà. Un sistema svolgeva la sua ricerca nella pubblica piazza, l'altro s'incontrava nelle case. E ogni tanto, sui temi della verità e della libertà, queste due diverse ecclesie venivano a confronto (o allo scontro).

Si dirà che nell'ecclesia cristiana, prima ancora della verità e della libertà, l'importante era dare spazio all'amore (agape). Dio infatti non convoca la sua ecclesia per stabilire un amore privo di verità e libertà. Mentre quel tipo di amore che cura soprattutto il proprio interesse e, magari, usa l'ecclesia per raggiungere i propri fini personali non ha bisogno di scomodare Dio. È un prodotto che si può acquistare su ogni piazza (agorà). Per contro, ciò che cerchiamo, in quell'ecclesia di cui Cristo è il Signore, è un bene gratuito perché Dio ha già pagato il conto. La nostra redenzione non dobbiamo conquistarla, è donata. Occorre però ritirare personalmente il dono. Non possiamo, in questo compito, delegare nessun altro. L'ecclesia cristiana è l'incontro di coloro che intendono ritirare il dono prezioso e gratuito che Dio ci ha fatto e che ha un incredibile capacità trasformatrice. Dentro e fuori l'ecclesia. E il giovane Timoteo l'aveva capito.



tratto dal sito: www.chiesavaldese.org

in data mercoledì 3 luglio 2013
 

lunedì 1 luglio 2013

imparare a benedire

Non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite 

I Pietro 3,9