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mercoledì 6 marzo 2013

Le Parole della Fede - Sacramento


Sacramento

Il termine sacramento non è biblico. Si tratta di un termine ecclesiale che serve a designare certi atti importanti della religione cristiana. Un sacramento è un segno visibile della grazia universale di Dio. Un segno che è stato istituito da Cristo e che da allora è stato praticato in generale nelle chiese.
Il protestantesimo conosce due sacramenti: il battesimo e la comunione.
Il “segno visibile” nel battesimo è l’acqua e per la comunione lo sono il pane e il vino.
In entrambi i casi si tratta di segni della grazia universale di Dio, grazia che è per tutti gli uomini e tutte le donne della terra, di ogni generazione.
I vangeli contengono racconti in cui Cristo ci propone di perpetuare questi segni.
Potrebbero esserci altri “sacramenti”. Per esempio, Cristo lava i piedi ai suoi discepoli durante l’ultima cena, in segno del suo servizio per ciascuno di noi. Potremmo celebrare un rito di reciproco lavaggio dei piedi, ma ciò non aggiungerebbe molto alla Comunione se comprendiamo questo rito come segno di ciò che Cristo ci dà (la sua vita) e come un impegno a mettere la nostra vita al servizio degli altri, in memoria di Cristo e grazie a lui. Anche il matrimonio potrebbe essere chiamato un “sacramento”, ma non lo chiamiamo così perché coloro che non sono sposati non potrebbero riceverlo e questo non ci sembra rendere bene l’aspetto universale della grazia di Dio in Cristo.

I sacramenti sono importanti. Ma è bene sottolineare che sono soltanto segni e che la realtà espressa è di gran lunga l’essenziale. Bisogna anche relativizzare l’importanza della forma visibile della religione. Dio non attende il sacramento per accordare la sua grazia. Egli accorda la sua grazia comunque, egli benedice comunque i suoi figli e figlie e la loro vita. Siamo noi ad avere bisogno di parole e gesti che rendano in qualche modo visibile, per mezzo della fede, la grazia invisibile.



tratto da: Voce Evangelica
www.voce-evangelica.ch