QUANTO TEMPO?
di William Jourdan
«Così dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo»( Luca 14,33)
Vita frenetica. Anche nel periodo estivo. Anche quando le città in parte si svuotano, terminate le scuole, anche quando alcune attività sono sospese, si vedono persone che corrono a destra e a manca, in un moto perpetuo, con una preoccupazione sopra tutte le altre: il tempo. Non il tempo atmosferico, ma i minuti che non bastano mai, le giornate che scorrono troppo in fretta, gli appuntamenti che si rincorrono e che non lasciano riprendere fiato. Telefoni che squillano continuamente ed e-mail che raggiungono i destinatari in ogni luogo. E se si domanda qualcosa a qualcuno, la risposta è più o meno scontata: "Non ho tempo!"
Come si fa in un mondo che non ha mai abbastanza tempo, a trovare tempo per Dio? Ma, cosa ancora più importante: quanto tempo vuole Dio? Nel vangelo secondo Luca, si trova questa parola che non accenna a compromessi: Dio non si attende dal credente un po’ di tempo – un piccolo ritaglio tra un impegno e l’altro. Essere discepoli non è questione che si risolve trovando anche tempo per Dio, ma mettendo tutto il tempo che si ha sotto il segno del Signore. La fede non è un "dipartimento" della vita, che si distingue da tutto il resto e che quindi ha il suo posto separato tra gli appuntamenti in agenda. Credere significa fondamentalmente vivere, spendere il tempo della vita nella consapevolezza che non sono le agende troppo piene o la frenesia a guidare i nostri passi, bensì il Signore.
tratto da: www.chiesavaldese.org
in data venerdì 5 luglio 2013