Piazza Petigax, 1 - Courmayeur

domenica 28 luglio 2013

Courmayeur - Culto Evangelico a cura della Chiesa Valdese

COURMAYEUR

Culto Evangelico
Domenica 4 agosto 2013
ore 17.00


Conferenza di Giorgio Cosmacini

COURMAYEUR
giovedì 1 agosto ore 18.00
Jardin de l'Ange

Giorgio COSMACINI,

presenta il suo libro:
Compassione. Le opere di misericordia ieri e oggi,
(collana Intersezioni 388.), editrice il Mulino, Bologna, 2012
www.mulino.it



Oltre che contribuire a sollevare il peso di antiche miserie, il sentimento della compassione può essere investito in opere di cultura e cura, attuali e diverse? Che forme può prendere oggi la partecipazione all’umana sofferenza?

Compassione: condividere la passione, misericordia, cordialità per i miseri. Dalla tarda latinità attraverso il medioevo cristiano, seguendo i percorsi della religiosità evangelica e laica, della benevolenza e della filantropia, le compassionevoli opere di misericordia – enunciate nel Vangelo di Matteo – sono giunte fino ai nostri giorni. Oggi il contesto sociale è profondamente mutato e il senso di quelle categorie morali può tradursi in comportamenti nuovi e «rovesciati» rispetto alle opere contemplate dall’etica caritativa della tradizione cristiana: così il dar da mangiare agli affamati può ribaltarsi nell’esigenza di sottoalimentare gli obesi, l’alloggiare i pellegrini nel non respingere gli immigrati, o il visitare gli ammalati può problematizzarsi nel coltivare il dialogo con i pazienti.


Giorgio Cosmacini medico, storico, filosofo della medicina, è docente nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Fra le sue pubblicazioni: «La religiosità della medicina» (2007), «Prima lezione di medicina» (2009), «Guerra e medicina» (2011), edite da Laterza, e «Testamento biologico» (Il Mulino, 2010).



incontro a cura della Chiesa Valdese
in collaborazione con il Comune di Courmayeur
Io aspetto la tua salvezza, o Signore! 
Genesi 49,18

venerdì 26 luglio 2013

Culto Evangelico a Courmayeur

Courmayeur
Culto Evangelico
Sabato 27 luglio
ore 11.15

lunedì 22 luglio 2013

MOSTRA A BRUSSON


martedì 16 luglio 2013

Culti Evangelici a Courmayeur

Chiesa Evangelica Valdese
Courmayeur
Piazza Petigax, 1
luglio 2013

Sabato 20

Sabato 27

ore 11.15

predicazione a cura del pastore Maurizio Abbà


Io so che il mio redentore vive
Giobbe 19,25

mercoledì 10 luglio 2013

un nuovo blog:

ginevravaldese.blogspot.it

venerdì 5 luglio 2013

Meditazione Biblica del pastore valdese William Jourdan

QUANTO TEMPO?

di William Jourdan

«Così dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo» 
( Luca 14,33) 



Vita frenetica. Anche nel periodo estivo. Anche quando le città in parte si svuotano, terminate le scuole, anche quando alcune attività sono sospese, si vedono persone che corrono a destra e a manca, in un moto perpetuo, con una preoccupazione sopra tutte le altre: il tempo. Non il tempo atmosferico, ma i minuti che non bastano mai, le giornate che scorrono troppo in fretta, gli appuntamenti che si rincorrono e che non lasciano riprendere fiato. Telefoni che squillano continuamente ed e-mail che raggiungono i destinatari in ogni luogo. E se si domanda qualcosa a qualcuno, la risposta è più o meno scontata: "Non ho tempo!"


Come si fa in un mondo che non ha mai abbastanza tempo, a trovare tempo per Dio? Ma, cosa ancora più importante: quanto tempo vuole Dio? Nel vangelo secondo Luca, si trova questa parola che non accenna a compromessi: Dio non si attende dal credente un po’ di tempo – un piccolo ritaglio tra un impegno e l’altro. Essere discepoli non è questione che si risolve trovando anche tempo per Dio, ma mettendo tutto il tempo che si ha sotto il segno del Signore. La fede non è un "dipartimento" della vita, che si distingue da tutto il resto e che quindi ha il suo posto separato tra gli appuntamenti in agenda. Credere significa fondamentalmente vivere, spendere il tempo della vita nella consapevolezza che non sono le agende troppo piene o la frenesia a guidare i nostri passi, bensì il Signore.



in data venerdì 5 luglio 2013



giovedì 4 luglio 2013

Evangelo è Buona Notizia

L'angelo disse loro: 
«Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia 
che tutto il popolo avrà» 

Evangelo di Gesù Cristo secondo Luca 2,10

mercoledì 3 luglio 2013

Meditazione biblica del pastore valdese Giuseppe Platone

LE DUE ECCLESIE

di Giuseppe Platone

«Ti scrivo... sperando di venir presto da te, affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità». (I Timoteo 3, 14-15)



Non si sa quando i cristiani cominciarono a utilizzare il termine "chiesa" per definire il loro incontrarsi. La parola "chiesa" (ecclesia) nel mondo greco antico indicava l'assemblea democratica degli uomini liberi. Il luogo dell'incontro dell'ecclesia politica era la piazza (agorà). Cosa teneva insieme questa democrazia cittadina? La ricerca della verità. Che voleva dire coesistere nello stesso spazio urbano esaltando l'armonia, la bellezza, e vivendo in modo razionale secondo le leggi del cosmo. Per mantenere l'unità della città (polis) occorreva muoversi in una prospettiva di verità che funzionava, anche, come antidoto alla corruzione, alla sopraffazione del despota di turno (sempre in agguato). La difesa di questa verità politica, che garantiva l'unità della città, avveniva nel libero dibattito sulla piazza (agorà).


I cristiani, alla fine del I secolo, in ambito giudeo-cristiano non trovarono termine migliore di ecclesia per indicare la loro nuova realtà spirituale. La differenza tra le due ecclesie consisteva nel fatto che nella democrazia ateniese (esperienza storicamente breve) a risultare sovrano (kurios) era il popolo. Nell'ecclesia cristiana, invece, sovrano del popolo dei credenti era il Signore Gesù Cristo. Entrambi i sistemi avevano in comune il tendere verso la verità e la libertà. Un sistema svolgeva la sua ricerca nella pubblica piazza, l'altro s'incontrava nelle case. E ogni tanto, sui temi della verità e della libertà, queste due diverse ecclesie venivano a confronto (o allo scontro).

Si dirà che nell'ecclesia cristiana, prima ancora della verità e della libertà, l'importante era dare spazio all'amore (agape). Dio infatti non convoca la sua ecclesia per stabilire un amore privo di verità e libertà. Mentre quel tipo di amore che cura soprattutto il proprio interesse e, magari, usa l'ecclesia per raggiungere i propri fini personali non ha bisogno di scomodare Dio. È un prodotto che si può acquistare su ogni piazza (agorà). Per contro, ciò che cerchiamo, in quell'ecclesia di cui Cristo è il Signore, è un bene gratuito perché Dio ha già pagato il conto. La nostra redenzione non dobbiamo conquistarla, è donata. Occorre però ritirare personalmente il dono. Non possiamo, in questo compito, delegare nessun altro. L'ecclesia cristiana è l'incontro di coloro che intendono ritirare il dono prezioso e gratuito che Dio ci ha fatto e che ha un incredibile capacità trasformatrice. Dentro e fuori l'ecclesia. E il giovane Timoteo l'aveva capito.



tratto dal sito: www.chiesavaldese.org

in data mercoledì 3 luglio 2013
 

lunedì 1 luglio 2013

imparare a benedire

Non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite 

I Pietro 3,9