Tifone Filippine
La FCEI lancia una sottoscrizione per
le popolazioni colpite
Roma (NEV), 13 novembre 2013 - Nelle
Filippine è emergenza umanitaria dopo il devastante passaggio del tifone
"Haiyan" che tra il 7 e l'8 novembre ha colpito vaste aree delle zone
centrali del paese asiatico. Secondo le prime stime il tifone avrebbe causato
più di diecimila morti a Tacloban, sull’isola di Leyte, e centinaia nel resto
del paese. Le ultime notizie parlano di 4 milioni di persone bisognose di
aiuto.
La Federazione delle chiese
evangeliche in Italia (FCEI) esprimendo la propria solidarietà al popolo
filippino e vicinanza alle numerose comunità evangeliche filippine in Italia,
l'11 novembre ha lanciato una sottoscrizione a favore delle popolazioni colpite
dal tifone. Il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI:
"Invitiamo le chiese a rivolgere le loro preghiere al Dio che si è
rivelato in Gesù Cristo come Dio della riconciliazione e della pienezza di
vita. Facciamo nostra l'invocazione del Salmo 130 che ci invita a levare la
voce verso Dio anche nelle situazioni più difficili e ad intercedere per quanti
vivono nell'angoscia: 'O Signore, io grido a te dai luoghi profondi. Ascolta il
mio grido, siano le tue orecchie attente al mio grido d'aiuto!'". E
concludendo ha aggiunto: "Esprimiamo la nostra vicinanza ai tanti
evangelici filippini presenti in Italia con cui condividiamo quotidianamente la
nostra fede e le nostre speranze".
Chi volesse inviare delle donazioni
può farlo utilizzando il seguente conto corrente postale: ccp n. 38016002 -
oppure bancario IBAN: IT 54 S 07601 03200 0000 38016002, intestato a:
Federazione delle chiese evangeliche in Italia, via Firenze 38, 00184 Roma
(www.fcei.it), specificando nella causale "Tifone Filippine".
La FCEI promuove campagne e raccolte
di fondi in casi di emergenze umanitarie, che confluiscono nel fondo
dell'Action by Churches Together (ACT) Alliance, agenzia umanitaria promossa
dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dalla Federazione luterana
mondiale (FLM) (actalliance.org).
Filippine/2. A pieno regime la macchina dei soccorsi delle chiese
Il segretario generale del CEC Tveit:
"I più colpiti dal cambiamento climatico sono i poveri"
Roma (NEV), 13 novembre 2013 - Resta
gravissima la situazione nelle Filippine a seguito del passaggio del tifone
Haiyan, che alla velocità di 300 chilometri all'ora il 7 e l'8 novembre scorsi
ha seminato morte e distruzione, causando gravissimi danni anche ai settori
agricolo e ittico. Difficile fare una stima delle vittime, che solo nelle isole
di Leyte e Samar ammonterebbero a più di 10mila, mentre il totale delle persone
coinvolte potrebbe essere di oltre 4 milioni, con 500 mila già costrette a
sfollare. Secondo l'Unicef più del 40% sono under 18. Di fronte a questa
situazione di caos - intere zone sono ancora irraggiungibili mentre sono
partiti i saccheggi e aumenta il rischio di epidemie - il Consiglio nazionale
delle chiese delle Filippine (NCCP) dal suo sito web
(http://nccphilippines.org) lancia un grido di aiuto ai partner ecumenici
internazionali: "Serve tutto, a cominciare da acqua e cibo!". Insieme
alle chiese e comunità sul territorio, attraverso la rete di Action by Churches
together (ACT), il NCCP sta coordinando i primi aiuti e mobilitando i
volontari. A livello internazionale il braccio umanitario del Consiglio
ecumenico delle chiese (CEC) e della Federazione luterana mondiale (FLM),
ACTAlliance ha già preso provvedimenti mandando esperti nelle zone più colpite,
tra cui la città di Tocloban.
Numerose le organizzazioni umanitarie
delle chiese evangeliche ed ecumeniche già al lavoro, come l'Esercito della
Salvezza e l'Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso ADRA, mentre
l'Agenzia umanitaria delle chiese evangeliche svizzere HEKS-EPER, già da
decenni presente nelle Filippine, si sta attivando per fornire acqua potabile,
derrate alimentari, tende, kit igenici, vestiti e medicine. Già previsto anche
un sostegno specifico alle famiglie di pescatori e contadini al fine di far
loro riprendere il più rapidamente possibile le loro attività.
Messaggi di solidarietà e vicinanza
alle popolazioni colpite, con l'assicurazione delle proprie preghiere sono
giunti da numerose realtà ecclesiastiche di tutto il mondo. Tra queste quella
del segretario generale del CEC, il pastore Olav Fykse Tveit, che con un
comunicato diffuso ieri ha dichiarato: "Insieme a tutte le chiese membro
della comunione, ai cristiani e ai popoli di tutte le fedi del mondo intero, ci
fermiamo e preghiamo per tutti quelli coinvolti in questo disastro". E lanciando
un appello alle agenzie di soccorso e ai governi affinché non dimentichino i
più vulnerabili, ha aggiunto: "Troppo spesso sono i più poveri quelli
maggiormente colpiti da tali eventi cataclismici, mentre sono proprio loro che
hanno le maggiori difficoltà a ricostruirsi una vita a partire dalle poche
risorse disponibili". Non è mancato un cenno anche al cambiamento
climatico in atto con l'incessante incremento delle conseguenze e la necessità
di agire tutti insieme per far regredire il riscaldamento globale.
Per informazioni:
Agenzia NEV - Notizie
Evangeliche
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